Un grande grazie a Elisa Russo per questa bella intervista pubblicata dal Messaggero Veneto. Anche la foto scelta per la pubblicazione mi riempie di soddisfazione perchè, come sempre, ça va sans dire, sono bellissimo… 🙂
Il “gatto” di Claudio Melchior. “Ecco la mia ricerca di libertà”
di Elisa Russo
«Il senso dell’album è una ricerca di libertà nei confronti della società. Nasce da una spinta espressiva, dall’esigenza fisica di non limitarmi alla dimensione del lavoro, alla sfera pratica. Ho bisogno di dire delle cose e in questo disco ne dico parecchie».
“Io sono un gatto”, uscito per New Model Label, è il secondo album di Claudio Melchior, udinese classe ’71, docente di comunicazione all’Università di Udine. All’età di 18 anni prende una chitarra e parte per le strade d’Europa cantando Bowie, Beatles, Rolling Stones; passato attraverso esperienze teatrali e radiofoniche, dopo un paio di decenni di produzioni elettroniche, dal 2018 prende la strada del cantautorato e nel 2019 debutta con “Ho molti follower”: «La musica – dice – è riemersa carsica».
Fondamentale l’incontro con alcuni noti musicisti friulani che hanno messo le loro professionalità al servizio del progetto: primo fra tutti Matteo Dainese (Artura, Il Cane) «instancabile motore di tutti i pezzi», alle batterie, percussioni, registrazioni, mix e poi gli archi di Lucia Violetta Gasti, i fiati di Mirko Cisilino, le chitarre di Luca Franzolini e Michele Pirona. Il tocco finale è nelle mani di Simone Paoloni (disegnatore anche di Topolino) che ha illustrato copertina e video.
“Io sono un gatto” è un album dai colori intensi, composto e prodotto «in mezzo alle tempeste che hanno caratterizzato gli ultimi anni della nostra vita, di cui porta chiaramente i segni, sotto forma di ferite da curare a volte urlando alla luna, altre con una sana dose di ironia. È un album da cantautore, che però non butta giù accordi alla chitarra ma si diverte ad affogare dentro i suoni dei synth e i ritmi che fanno venire voglia di ballare». Se si vogliono trovare dei paralleli musicali, senza blasfemia si può citare Bowie, «Poi Camerini, e ho un grandissimo amore per Garbo – aggiunge Melchior –. Non ho nulla contro le canzoni d’amore o di Sanremo, ascolto anche quelle, però proprio per differenziarsi e avere un mondo tematico mio, cerco di parlare della vita in generale».
Incluso anche il brano “Dante Pop”, nato nell’ambito del contenitore di Groove Factory finanziato dalla regione «Una soddisfazione incredibile – conclude il cantautore udinese – perché il mentore artistico del progetto, Luca Chiaravalli, uno dei più grandi autori attuali, ha speso per me parole molto belle: “si vede che tu sai come scrivere le canzoni”». Per il prossimo futuro, Melchior sta pensando all’assetto live e ha già in cantiere nuove tracce.
Elisa Russo, Il Messaggero Veneto 06 Dicembre 2022